Thomas & Eva

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  1. »carpediem
     
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    [Thomas & Eva - strade della città ]

    Era finita la mia serata al lavoro era ormai notte fonda e in giro per la città non c'era praticamente nessuno. Quel giorno per fortuna non era successo nula di strano, non avevo avuto vuoti di memoria o altro quindi forse ero riuscito a controllare il mostro che c'era in me. Mentre camminavo avevo la testa tra le nuvole cercavo di non pensare a Emily, sapevo che l'avevo ferita e sapevo anche tutto il male che le aveva procurato il nogitsune, ma non potevo riavvicinarmi a lei e dirle la verità io non ero degno di stare con lei, lei meritava qualcuno di cui potersi fidare qualcuno che poteva renderla felice e quel qualcuno non ero io.
    Mentre camminavo notai una ragazza che stava discutendo con due tipi e sembrava che non fosse molto felice delle loro attenzioni, anzi sembrava su serio infastidita. Non mi piacevano le persone che facevano quelle cose, ci provavano con le ragazze e se quelle non ci stavano cercavano di prenderle con la forza, era una cosa che odiavo.
    Mi avvicinai a loro e con tono alto e deciso dissi.

    -Eccomi amore, scusa il ritardo sono arrivato

    Dissi per poi mettermi accanto a lei e guardare male i due tizi che sembrava non volessero andarsene, li fissai ancora intensamente per un po e capita l'antifona si allontanarono senza dire nulla.

    -Scusa se sono intervenuto, ma sembrava avessi bisogno di aiuto...Tutto bene?

    Eva Gallagher * Le cose sembravano stranamente andare bene. Con Axel tutto andava per il meglio, il fatto che stessi scoprendo ogni giorno piccole cose di lui, mi faceva sentire davvero bene. Avevo ritrovato anche Casey e questo contribuiva a migliorare il mio umore. L'unica pecca era aver saputo dell'esistenza di Eirlys. Non mi piaceva parlare del passato, di come avessi davvero perso ogni cosa. Mentre invece, grazie alla codardia del padre lei aveva avuto una famiglia. Eppure, una parte di me, sapeva che in un modo o nell'altra l'avrei perdonata.

    [..]

    Camminavo per le strade deserte di Northfield, alla ricerca di un qualunque fast-food. Avevo cominciato da poco a lavorare come Baby sitter e quella sera avevo tardato più del dovuto; era un'orario piuttosto scomodo, tanto che la gente era pressoché nulla in giro. Mi fermai, solo quando fui attirata da un fischio. Due ragazzi si erano avvicinati, con l'intento di importunarmi. Sospirai e cercai di far capire a quei energumeni senza cervello che non ero interessata. Non volevo usare le maniere forti, non ne avevo proprio voglia.*

    Non sono interessata, lasciatemi stare.

    *Sbottai, sentendo poco dopo la voce di un terzo ragazzo. E fu il suo modo di approcciarsi che mi fece capire che era venuto in mio soccorso.*

    Finalmente amore! Sono due ore che aspetto.

    *Risposi, in modo complice, sorridendo appena. Fu quel gesto a far intimorire i due, al punto tale da allontanarsi lasciando me e lo sconosciuto da soli.*

    Tutto bene.. ti ringrazio, è stato molto gentile da parte tua. Posso sdebitarmi in qualche modo?
    Mi piace · Rispondi · 1 · 16 settembre alle ore 18:19

    Thomas S Jones Quando i due tipi se ne andarono la ragazza mi ringrazio per quello che avevo fatto e mi chiese cosa poteva fare per sdebitarsi ma le sorrisi dolcemente e scossi piano la testa

    -Tranquilla non ce n'è bisogno avevi bisogno di aiuto e io ti aiutata tutto qui, ma senti io cercavo un posto dove mangiare ti va di farmi compagnia?

    Era una ragazza carina e sentivo dentro di me qualcosa che si smuoveva ed ero sicuro che prima della fine della serata lui si sarebbe fatto vivo, ma dovevo cercare di controllarlo dovevo metterci un po di più di buona volonta se no non sarei mai riuscito ad uscire dal quel momento che mi stava procurando solo problemi e basta.

    -Non preoccuparti non sono un maniaco o altro, vorrei solo mangiare e avere una buona compagnia tutto qui.

    Cercai di essere gentile e rassicurante, ma non era facile perche allo stesso tempo le volevo urlare di scappare di stare il più lontano possibile da me e di non farsi trovare, perche sentivo i pensieri del nogitsune e non erano per niente belli e sopratutto in tutti implicavano dolore e pena e l'altro me ne avrebbe gradito ogni singolo momento. Ma dovevo focalizzarmi su altro se fossi stato concentrato e non mi fossi distratto ce l'avrei potuta fare.
    Mi piace · Rispondi · 2 · 17 settembre alle ore 14:39

    Eva Gallagher * Non ero mai stata una di quelle ragazze "facilotte", quelle che corrompevi con un sorrisino o qualche moina fatta nel modo giusto. Tendevo a fidarmi poco perché sapevo che non c'era da fidarsi. Eppure, il ragazzo di fronte a me era stato davvero gentile a prodigarsi per me, al punto tale da convincermi che potevo cedergli un po del mio tempo. Avrei passato la serata da sola, dato che Axel stava lavorando all'ennesimo servizio fotografico. Smossa da un moto di coraggio, annuì, sorridendogli con la sua stessa dolcezza.*

    Sarebbe strano un maniaco che mi salva da altri maniaci. Comunque sia, anche io stavo andando a mangiare, quindi possiamo andare insieme. C'è una tavola calda poco più avanti.

    *Dissi cominciando così a camminare, sistemandomi una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Mi morsi leggermente il labbro, sperando di non aver commesso un'errore accettando la compagnia di quel tipo, ma al tempo stesso sapevo che in qualunque cosa mi sarei riuscita a difendere.*

    Io comunque sono Eva. E tu invece mio prode salvatore? Qual'è il tuo nome?
    Mi piace · Rispondi · 1 · 18 settembre alle ore 18:31

    Thomas S Jones Ci incamminammo verso la tavola calda, e le sorrisi, era vero di solito i maniaci non cercavano di salvare le ragazze da altri potenziali maniaci, ma in quella città tutto era possibile. Non mi stupivo più di nulla ormai, ne avevo viste talmente tante che se anche avessi trovato un uomo steso a terra morto non credo ci avrei fatto molto caso. Mi sorrise e poi si rivolse a me dicendomi il suo nome, Eva si chiamava come la prima donna del creato come la donna del peccato capitale. Era un bel nome adatto a una bella ragazza, mi leccai automaticamente le labbra non me ne resi nemmeno conto e poi la guardai ancora.

    - Io sono Thomas e il piacere è tutto mio madamigella

    Stavo scherzando con lei, non mi succedeva da molto tempo e forse sarei riuscito a tenere tutto sotto controllo per un altro paio di ore e poi me ne sarei andato a casa a dormire e tutto prima o poi si sarebbe di certo sistemato, perche ero un ragazzo forte e sarei riuscito a controllare quel mostro dentro di me.

    -Allora Eva lavori o Studi?
    Le chiesi tenendo aperta la porta della tavola calda per darle modo di entrare.
     
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